Infuso di foglie di olivo e Reflusso Gastroesofageo
Vi è mai capitato, entro mezz’ora dalla fine del pasto, di avere un rigurgito acido ed una sensazione di bruciore retro-sternale? Probabilmente soffrite di reflusso gastroesofageo, se l’episodio non si limita ad un caso isolato.
Entro una certa misura, infatti, potete considerare normale un’inversione di percorso dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago. Ma se il disturbo penalizza la qualità della vostra vita, siete di fronte ad una condizione patologica.
Non si tratta, quindi, di un sintomo “sentinella” di altre malattie. Se vi ritrovate in questa descrizione, siete in nutrita compagnia: ad esserne afflitto è più di 1/3 della popolazione europea, con maggiori riscontri fra i 65 ed i 74 anni di età.
Cosa conviene mangiare e cosa meglio evitare in presenza di reflusso gastroesofageo?
Il primo rimedio su cui dovete puntare è la correzione delle abitudini alimentari. Tra i cibi consigliati trovate le carni bianche e magre, i formaggi freschi e a pasta molle; fra quelli stagionati sono ammessi soltanto Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
Potete mangiare anche il pesce e le uova, a patto che siano poco cotte (a la coque o in camicia vanno benissimo) e, tra gli affettati, bresaola e prosciutto, sia cotto che crudo.
Quanto agli alimenti ad alto tenore di amido, via libera ai prodotti fatti con farine raffinate, compresi , crackers e grissini; riso, pane raffermo e privo della mollica. Per quanto riguarda i dolci, invece, potete dare spazio a biscotti secchi, marmellate, miele, budini al latte e gelatine.
Verdure cotte e non brodose, condimenti semplici a base di pomodoro fresco e olio extravergine di oliva, frutta cotta, sciroppata o matura, acqua e tisane potranno completare i vostri fabbisogni giornalieri ed assicurare una certa varietà nella dieta.
Il divieto assoluto a determinati cibi e bevande riguarda, invece, la menta, il the, il caffè, l’aceto di vino rosso e bianco, tutti i fritti, le bibite gassate (in particolare la Coca Cola) e il brodo di carne.
Cautele e ed estrema moderazione per i preparati a base di farine integrali, carni e pesci grassi, formaggi molto piccanti e stagionati, uova ben rapprese o fritte, insaccati che non rientrino tra i cibi consigliati.
Fra le verdure limitare al minimo i pomodori, le crucifere (tutti gli ortaggi appartenenti alla famiglia dei cavoli, per intenderci), i peperoni; per quanto riguarda la frutta, invece, ponete un freno a semi oleosi, pesche, susine e, se mal tollerati, gli agrumi.
Non esagerate con i liquori ed i succhi di frutta, e moderate il consumo di dolci che lo contengono. Anche i prodotti di pasticceria intrisi di cioccolato, creme, condimenti a base di grassi animali e intingoli troppo elaborati potrebbero peggiorare la vostra situazione.
Quali rimedi naturali utilizzare?
Oltre alle raccomandazioni alimentari appena descritte e all’osservazione di alcune norme comportamentali (non sdraiarsi dopo mangiato, non abbuffarsi, etc…), esistono moltissimi rimedi naturali che potete provare, per alleviare i sintomi.
Uno alla vostra portata è il bicarbonato di sodio, meglio se in combinazione con il carbonato di calcio e l’alginato di sodio. Quest’ultimo, infatti, contrasta il bruciore formando una sorta di gel protettivo che, aderendo alle pareti dello stomaco, contrasta la risalita dell’acido cloridrico verso l’esofago.
Altre prodigiose soluzioni arrivano dalle erbe. Le foglie di olivo contenute nell’infuso e la malva hanno un’azione lenitiva; il mirto, il cappero e le foglie di ribes nero possiedono spiccate proprietà antinfiammatorie e balsamiche.
Zenzero e radice di liquirizia, riequilibrano la secrezione gastrica e riducono gli spasmi locali, mentre il fico d’India, infine, vanta peculiarità cicatrizzanti.